L’insufficienza renale è una sindrome clinica caratterizzata da un quadro molto complesso e diversificato, con una prevalenza di casi sempre più elevata sia nell’uomo che nelle specie animali di interesse veterinario.
Per sindrome si intende un complesso di segni e sintomi derivanti da cause diverse: proprio questo è l’insufficienza renale. I numerosi studi presenti sull’uomo evidenziano una crescente importanza epidemiologica della patologia ed un sempre maggiore impatto sociale. Si tratta di una patologia che si verifica a livello dei reni, organi pari, filtratori del sangue per eccellenza: il quadro clinico si presenta infatti con una spiccata riduzione della filtrazione del sangue da parte, con complicanze progressive sulla salute. L’alimentazione sia nell’uomo che negli animali sembra avere un ruolo primario, in particolare la concentrazione delle proteine della dieta (le sostanze più imputate nella patologia) è fondamentale da determinare per alleviare, in base alla gravità dei casi, le conseguenze.
La ricerca in campo umano, medico-biologico e veterinario, così come la consulenza e l’analisi dei casi a livello ambulatoriale che laboratoristico rende oggi questo diffuso problema molto più gestibile e prevenibile. In questo articolo ho voluto parlare di insufficienza renale nel cane, sia per dare adeguate informazioni a chi possieda amici a quattro zampe di questa specie (ma il discorso non cambia molto nel gatto), sia come “modello” per una chiave di lettura più generale, coinvolgente anche la salute umana, visto che l’alimentazione
resta un cardine essenziale per il suo mantenimento.
I reni del cane, cenni di anatomia e fisiologia
Se chiedessimo ad una persona qual è la funzione dei reni, probabilmente risponderà “rimuovere i prodotti di scarto” poiché siamo tutti abituati a vedere questi organi come responsa- bili della sola escrezione delle scorie dell’organismo del nostro amico a quattro zampe. In realtà la principale funzione dei reni è quella di regolare tutti gli equilibri corporei del contenuto di acqua e di sostanze disciolte nel sangue, in termini più tecnici il bilancio idrico-salino. Quindi, di fatto, promuovono la rimozione dei prodotti di scarto ma è anche vero che per far questo si occupano di non perdere ciò che al corpo del cane serve ancora tanto, i suoi sali minerali. Nel mammifero e quindi nel cane sono sei le funzioni che svolgono i reni:
- Regolazione del volume del liquido che si trova al di fuori delle cellule degli organi;
- Regolazione della solubilità dei sali minerali disciolti nel sangue;
- Mantenimento e contenimento dei sali minerali che potrebbero essere persi attraverso le urine;
- Regolazione e mantenimento dell’acidità del sangue;
- Escrezione dei prodotti di scarto;
- Produzione di ormoni di vitale importanza;
Da queste sei funzioni possiamo renderci bene conto di quanto salvaguardare i reni del nostro cane sia importantissimo per il mantenimento del suo buono stato di salute.
Sono organi che si trovano nella regione sotto-lombare, sono lisci a differenza dei bovini che li presentano lobati. Sono a forma di salsicciotto e hanno una struttura molto complessa. Lo strato più esterno dei reni è definito capsula, la quale contiene il cosiddetto parenchima renale che presenta a sua volta una zona corticale e una midollare organizzata in strutture tronco-coniche chiamate piramidi. Gli apici delle piramidi sono accolti in modo tale da convergere tutti nell’uretere.
Proprio a livello della corticale e della midollare si trovano i piccoli centri, i nefroni, responsabili della filtrazione, del sangue e del recupero dei sali minerali che potrebbero essere persi con le urine. L’insufficienza renale si verifica quando più del 75% dei nefroni non è funzionante e di conseguenza tutte le funzioni di cui abbiamo parlato in precedenza diventano direttamente e proporzionalmente deficitarie. Nel momento in cui si verifica questo deficit funzionale i reni tendono a divenire più grandi (ipertrofia) per il semplice motivo che reagiscono a questo deficit. Vanno incontro ad iperfiltrazione (eccessivo lavoro compensatorio del rene). Passa più liquido e di conseguenza i tessuti si stressano, si danneggiano fino a provocare la sclerosi dei neuroni.
Il ruolo dell’alimentazione
Mantenere il miglior peso ottimale è la priorità per sostenere un buon stato di salute e questo deve avvenire soprattutto nei periodi critici di vita (primi anni di vita, fase riproduttiva e anzianità) quando l’energia metabolica, il guadagno e il consumo di energia devono risultare in positivo e mai in negativo. L’eccesso e il difetto provocano danno. L’equilibrio con un leggero guadagno in positivo determinano il benessere. In questo, l’apporto proteico, minerale e vitaminico la fa, come si suol dire, da padrone in quanto il cane con insufficienza renale cronica presenta fortissime sensibilità alla concentrazione di questi nutrienti.
In particolare un eccesso di proteine e di sali minerali sarebbe deleterio. Si deve tenere ben presente che sia per l’uomo che per il cane la dieta nell’insufficienza renale deve presentare livelli ridotti di proteine, di sodio, fosforo e magnesio a favore invece di potassio e zinco. Questo perché un normale apporto di proteine e di particolari sali minerali graverebbe sullo stato oramai compromesso del rene. Quindi essendo che l’efficienza di filtrazione e riassorbimento compromessi sino al 75 % anche la concentrazionedinutrientideve essere bilanciata. Per quanto riguarda le vitamine risultano essere importanti la vitamina D, alcune del complesso B e la vitamina C (molto moderata) mentre alcune fonti letterarie portano dei livelli di attenzione per la vitamina D.
Il ruolo degli esami di laboratorio
Nel momento in cui si verificano i primi sintomi dell’insufficienza renale cronica, solo ed esclusivamente il veterinario può realizzare delle prescrizioni di esami particolari atti a verificare lo stato di malattia. Tra questi prendono maggiore rilevanza l’albuminemia, la fosfatasi alcalina, l’azotemia e la creatinina.
L’anomalo incremento di urea nel sangue, nel plasma o nel siero (frazioni del sangue) viene nominato con il termine di iperazotemia. Dato che tali sostanze sono composti che sono prodotti naturalmente all’interno del corpo del cane, le loro elevate concentrazioni possono derivare da un aumento della velocità di produzione (del fegato per l’urea, muscolare per la creatinina) o da una diminuzione della velocità di eliminazione, primariamente da parte dei reni. In quest’ultimo caso, l’iperazotemia scaturisce da una ridotta filtrazione renale che rappresenta la principale via di rimozione dell’urea e della creatinina.
Insieme agli esami dedicati ai reni, il veterinario è interessato anche a quelli epatici (che affermano l’andamento metabolico e fisiologico del cane) e all’emocromo (che ci attesta l’esatta distribuzione e grandezza delle cellule nel sangue come i globuli rossi, bianchi, piastrine). Tutto questo utile a studiare tutti gli stati patologici che si possono verificare con l’aggravarsi dell’insufficienza renale cronica. Si riconoscono quattro stadi della malattia dove mediante delle prove di laboratorio possiamo determinare in quale situazione clinica si trova il cane. Si prendono in considerazione i valori della creatinina, SDMA, Rapporto UPC, Pressione arteriosa sistolica. Se il cane si trova nello stadio 1 più lieve cosa fare?
- Usare con cautela i farmaci nefrotossici e somministrare qualsivoglia prodotto solo su indicazione del medico veterinario;
- Correggere le patologie renali;
- Acqua sempre disponibile;
- Monitorare Creatinina e SDMA;
- Trattare altre sintomatologie insorgenti;
- Trattare l’ipertensione;
- Trattare la proteinuria attraverso il trattamento farmacologico e l’alimentazione;
- Mantenere i livelli dei fosfati molto moderati;
- Dieta renale;
Se il cane si trova nello stadio 2 si seguono sempre gli stessi consigli come in stadio 1. Importante è continuare con la dieta renale. Se ci troviamo in stadio 3 è fondamentale trattare l’acidosi metabolica, l’anemia, il vomito, l’inappetenza e la nausea.
Per mantenere l’idratazione è fondamentale idratare con incremento di liquidi sottocutaneo ed enterico. Se ci troviamo nello stadio 4 si può decidere di alimentare con sondino e ancora con idratazione sottocutanea.
Referenze
Dott. Polini Hilenia, Prof. Guidi Grazia, Dott. Lippi Ilaria Università di Pisa, Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria Insufficienza renale cronica del cane e del gatto: studio retrospettivo su 10 anni di attività clinica. Tesi di Laurea.